Novità Libri catalogati ed esposti nella Biblioteca dello Sport.

Nuotare : perché amiamo l'acqua / Lynn Sherr ; traduzione di David Santoro.
Che cosa ci spinge in modo improvviso e irresistibile a tuffarci? Perché restiamo incantati alla vista di un'ondeggiante distesa turchese? Qual è il senso profondo della magia senza tempo che ci avvolge quando siamo in acqua? In questa deliziosa lettera d'amore al suo sport preferito, Lynn Sherr riesce a rispondere alle più intriganti domande sul nuoto e a tracciarne una rapida e coinvolgente storia culturale, presentandoci in una prosa fluente una grande quantità di informazioni "acquatiche": dall'origine della bracciata all'evoluzione dei costumi da bagno, dalla fisiologia dei campioni olimpionici ecc.. Un libro incantevole e atttraente come la visione di un lago cristallino in un caldo giorno d’estate.

Nel nome di Marco : romanzo / Michele Marziani.
Giro d’Italia, 30 maggio 1999. Marco Pantani arriva primo sul traguardo ad Oropa. Una vittoria ottenuta a dispetto della sfortuna che lo ha appiedato all’inizio della salita, ma non gli ha impedito di andare a riprendere e staccare a uno a uno gli avversari in una rincorsa mozzafiato. All’arrivo, confuso tra la folla in delirio, c’è don Fausto, grande tifoso del Pirata. Da quell’impresa leggendaria, che a tutti sembrava impossibile, troverà la forza di affrontare quello che fino a poco prima anche a lui sembrava impossibile: abbandonare la tonaca e sposare Sandra, dalla quale aspetto un figlio. Ma quando nasce Marco, affetto da sindrome di Down, Fausto vede il segno di una punizione divina e, travolto dal senso di colpa, abbandona la famiglia. 14 febbraio 2004. Fausto è a Rimini per rincontrare Sandra e Marco proprio il giorno in cui Pantani viene trovato morto in un residence. E ancora una volta la sua vita cambierà.

Da solo sull'Everest : la straordinaria avventura di Maurice Wilson / Dennis Roberts ; traduzione di Fabio Donalisio.
L'Everest custodisce da quasi ottant'anni il corpo di uno dei più singolari scalatori che cercarono invano di espugnarlo. Maurice Wilson, nato nel 1898 nello Yorkshire, eroe decorato della Grande Guerra, non era un alpinista. Eppure i suoi resti sono stati ritrovati a più di seimila metri d'altitudine sopra il livello del mare. Sull'Everest. Com'era arrivato fin lì quell'uomo di pianura, robusto e taciturno? Volando da Londra fino in India in solitaria, e seguendo rotte che nemmeno i grandi pionieri del volo avevano osato. Poi a piedi, verso il Tibet dei monasteri ventosi, sovrastato dalle creste maestose e implacabili dell'Himalaya. Wilson voleva scalare l'Everest, da solo, così come da solo aveva viaggiato, per provare che la fede poteva se non smuovere le montagne, almeno espugnarle. E arrivò molto lontano, prima di essere sconfitto dai ghiacci eterni, incommensurabili per l'uomo. Ce lo raccontano queste pagine, ripercorrendo il diario di Wilson, ritrovato assieme al suo corpo congelato nel 1935 da Eric Shipton. Per molti fu un suicidio a lungo meditato, per altri un estremo tentativo di dar ragione alla volontà del singolo, alla sua forza di persuasione. Tentare di raggiungere la vetta dell'Everest, nel 1933, era impresa mai provata prima da un uomo solo e ritenuta impossibile. Oggi, pochi alpinisti l'hanno portata a termine. Dimostrando che la sua idea non era il desiderio di un folle.

 

Il catalogo della Biblioteca dello Sport è inserito nel Sistema bibliotecario padovano e dell'Ateneo dell'Università degli Studi di Padova VEDI (inserire il titolo del libro da ricercare).

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